mercoledì 19 maggio 2010

Arrampicata

Questa sera, colta da raptus, sono andata in una palestra vicino a casa a provare ad arrampicarmi su una parete attrezzata.
Fin da piccola mi piaceva arrampicarmi su per gli alberi e le montagne, ma poi quando ho messo su un po' di cugniziun (come dicono sul lago di Como), ho smesso di rischiare l'osso del collo.

Tuttavia mi è sempre rimasta la voglia di riprovarci.
L'altro giorno mentre camminavao con mio marito lungo un nuovo percorso meno fangoso del parco, Giancarlo ha visto un cartello che indicava una palestra con parete attrezzata. Non mi è sembrato vero! Siamo andati subito ad informarci sulle modalità d'accesso e questa sera alle otto eravamo là.

Giancarlo mi ha solo accompagnata, ma non ha provato ad arrampicarsi e perché ha detto che la cosa non lo interessa.

L'istruttore mi ha dato un paio di scarpe da arrampicata e l'imbragatura

che ha successivamente assicurato ad una corda che pendeva da una parete altissimissima! :o) In realtà sarà stata altra sei o sette metri al massimo, ma vista dal basso e ancor più dall’alto, sembrava altissima!

La prima salita me l’ha fatta fare ad istinto, cioè senza darmi nessun consiglio eccetto quello di arrampicarmi lungo gli appigli colorati di rosso.

Arrivata poco oltre metà percorso, sono stata presa da un attacco di panico e mi sono dovuta fermare un minuto ad aspettare che il cuore smettesse di battere forte. Giancarlo e l’istruttore mi sembravano delle formichine visti da lassù! :o) Poi ho ripreso coraggio e sono arrivata in cima.

La discesa è stata molto divertente perché l’istruttore mi “teneva” con la corda di sicurezza e io mi lasciavo “cadere” comodamente seduta sull’imbragatura :o)

Poi ho provato un secondo percorso ed infine un terzo più difficile, perché questa volta la parete era completamente verticale e non leggermente inclinata come le altre due. Purtroppo non sono riuscita ad arrivare fino in cima perché ero ormai stremata dalle precedenti salite. Non conoscendo la tecnica giusta per arrampicarmi, da buon principiante uso troppo le braccia che sono quelle che si stancano più in fretta. Considerando inoltre che ho poca forza nelle suddette dato che non faccio nessun tipo di ginnastica, ho rapidamente esaurito le mie misere forze.

Tirando le somme, posso dire che mi è piaciuto e che conto di tornarci anche la settimana prossima. Non so ancora se seguirò un corso vero e proprio, prima devo capire se mi piace abbastanza da volermici dedicare più o meno seriamente.

2 commenti:

Dreaming and running ha detto...

Capito qui per puro caso, facenzo "zapping blogghesco" di prima mattina. Arrampico da una vita e mi ha fatto sorridere la cronaca della tua prima esperienza su una parete artificiale. L'arrampicata è, a mio parere, uno sport dove la testa è la parte del corpo più impegnata, seguita da gambe e braccia. E' un confronto con se stessi, un ritrovare armonia e la giusta concentrazione, oltre ad una grande soddisfazione alla fine. L'arrampicata non lascia indifferente, o la si ama da subito o non piace. Se inizio a scriverne va finire che ti intaso il post, per cui smetto, agurandoti solo di provare quanto prima un'esperienza in parete, che, ti assicuro, sarà fantastica.
D&R

Escher ha detto...

Grazie D&R! Proverò l'esperienza in parete questa estate a Menaggio sul lago di Como. Mio cognato arrampica anche lui da una vita e mi ha detto che mi farà provare. Considerando che soffro di vertigini, non credo che salirò molto in alto :o) Sono anche una gran fifona per cui non penso che arriverò mai a fare delle scalate vere e proprie. Mi accontento di provare qualche volta a salire un po'... ma poco poco :o) Vorrei riprovare il piacere e le emozioni che provavo da piccola anche se non sarà così facile dato che l'incoscienza è stata sostituita da una sana fifa :oD