martedì 17 novembre 2009

Vita con la Patata (quarta puntata)

Come continuò: FFSS (quarta puntata)


La primavera 2001, la prima del millennio, mi vide viaggiare spesso nei fine settimana sulla tratta Como-Modena. Per motivi pseudoideologici non avevo mai fatto la patente e quindi il mezzo di trasporto erano i treni delle Ferrovie dello Stato. Partivo da Como il sabato pomeriggio appena finito di insegnare e arrivavo a Modena alle 17.00 o alle 18.00 a seconda dei ritardi e delle coincidenze. Quasi quattro ore di viaggio, ed era solo l’andata. Alla domenica ripartivo col Cisalpino (Eurostar) delle 17.36, arrivavo a Como alle 19.45 circa e a casa col pullman alle 21.00. Insomma, una bella fatica.


In questi weekend la Patata mi mostrava le meraviglie di Modena: il Duomo, il Municipio, l’Accademia, gnocchi e tigelle. Io apprezzavo naturalmente più la parte gastronomica che quella artistico-culturale come d’altra parte la Patata. I nostri fisici d’altronde lo stanno ad indicare chiaramente. Il sabato sera lo passavamo spesso a cena fuori e poi al cinema dove venni a conoscere un’usanza tipica degli indigeni modenesi.


I modenesi sono persone generalmente cortesi ed educate ma al cinema anche la persona più educata segue un rito particolare, che consiste nel seminare il pavimento del cinema di lattine di Coca Cola, bicchieri di carta, pezzi di pop-corn e roba analoga. Quando feci notare la cosa alla Patata lei borbottò che a Modena si fa così, che anche lei aveva sempre fatto così… Insomma, ci ho messo dei mesi per convincerla ad usare gli appositi contenitori. Ancora adesso, quando mi distraggo, cerca di buttare le cose per terra…


Primavera passò quindi tra lunghi viaggi in treno e romantiche passeggiate modenesi e nel frattempo tra me e la Patata il feeling aumentava sempre più. Come tutte le donne sanno, quando il feeling aumenta l’uomo pretende. Mi impegnai dunque in una corte serratissima, usando tutte le armi che avevo a disposizione. La mia naturale bellezza, l’incredibile intelligenza, la straripante simpatia non bastavano… niente riusciva a penetrare nelle difese che ogni donna ha a sua disposizione e che la Patata aveva affinato in lunghi anni di applicazione.


Non fraintendetemi: la Patata è sempre stata una donna solare, un sorriso bellissimo per tutti e un carattere incredibilmente buono, chi la conosce la adora. Ma aveva una terribile paura di impegnarsi sentimentalmente. Nonostante oggi affermi ogni due minuti che io sono adorabile e perfetto, allora mi voleva solo come amico e cercava di tenermi a distanza. Ci fu quindi un periodo di crisi.

4 commenti:

Marco Scaldini ha detto...

Mi sembra di capire che in quel periodo le lezioni del lunedì mattina siano state preparate con una certa trascuratezza...

Escher ha detto...

Ma cosa dici mai? Le lezioni del lunedì le preparavamo al venerdì ;o)

feynman ha detto...

caso mai del martedì mattina :-)
il lunedì era giorno libero.

Escher ha detto...

Credo che quell'anno non avessi il lunedì libero, altrimenti saresti ripartito al lunedì pomeriggio e non alla domenica. A meno che tu non avessi un'altra fidanzata da andare a trovare ;o)