sabato 28 novembre 2009

La scuola e l'integrazione fra i popoli

La mia inquietudine aumenta ogni giorno di più, perché ogni giorno c'è un politico che tira fuori una nuova idea su come rendere impossibile la vita agli immigrati.

Io non voglio far parte di un sistema razzista e xenofobo, non voglio essere il carnefice del nuovo capro espiatorio!

Questa sera a "Che tempo che fa" erano ospiti tre maestre milanesi di una scuola elementare che hanno raccontato di come trentasei bambini rom che frequentavano la loro scuola, siano stati mandati via dalle forze dell'ordine che hanno sgomberato il loro campo. Da un giorno all'altro questi bambini e le loro famiglie si sono trovati senza più nulla, perché chi ha predisposto il loro allontanamento dalla zona in cui vivevano dentro a delle baracche, non si è preoccupato di fornire loro una sistemazione alternativa. Sono stati semplicemente buttati fuori dalle loro "case" e dispersi ai quattro venti.
Le maestre e alcune famiglie dei compagni di classe dei 36 bimbi rom, si sono offerti di ospitarne alcuni a casa loro, ma la maggior parte si è dovuta arrangiare come ha potuto.

Queste maestre avevano lavorato per un anno e mezzo insieme alla comunità di Sant'Egidio per convincere i genitori a iscrivere i loro figli a scuola ed ora, a due soli mesi dall'inizio dell'anno scolastico, la maggior parte di questi bambini è stata allontanata dalla casa e dalla scuola.
Solo in 13 continuano a frequentarla nonostante la difficoltà di dover raggiungere la scuola da posti anche molto lontani.

Sembriamo un paese in cui imperversa la guerra civile, coi rastrellamenti di civili nei villaggi e la distruzione delle loro case.
In realtà i rom non ci hanno affatto dichiarato guerra, non ci mettono le bombe sugli autobus o nei supermercati, non rivendicano neppure la terra italiana, eppure vengono trattati come criminali.

Ma è mai possibile che gli italiani non riescano a stare neppure un secolo senza prendersela con qualche minoranza?

Quasi quasi restituisco la cittadinanza che mi fu concessa solo alcuni anni dopo la mia nascita e ritorno ad essere apolide! Almeno non mi dovrò più vergognare di essere italiana!

domenica 22 novembre 2009

White Christmas

White Christmas non è il titolo della bellissima canzone di Natale scritta da Irving Berlin nel 1942, ma il nome con cui è ormai tristemente nota l'ultima famigerata trovata della giunta leghista di Coccaglio un paesino del bresciano.

Questi "buoni cristiani" hanno pensato bene di andare a stanare casa per casa tutti gli immigrati senza permesso di soggiorno e di cacciarli via entro il 25 dicembre in modo da poter festeggiare un bel bianco Natale senza tutti quei "negracci" tra i piedi.

Dato che il Natale è una festa tradizionale cristiana hanno pensato bene di festeggiarla e onorarla seguendo i sani principi cristiani della carità verso il prossimo!

Io sono sempre più preoccupata per le leggi razziste che non solo vengono promulgate ma anche applicate con tanta spietatezza. Mi sembra di essere tornata indietro di settant'anni al 1938 quando furono promulgate le leggi razziali contro gli Ebrei. Allora fortunatamente non ero ancora nata, ma ora ci sono e vorrei davvero fare qualcosa per scuotere le coscienze degli italiani che non sembrano aver imparato nulla dal passato.

Mi sembra che il tutto stia accadendo nell'indifferenza generale. Nell'indifferenza dei politici dato che gli immigrati, regolari o no, non hanno diritto di voto. Nell'indifferenza dei sindacati, degli uomini di spettacolo, degli intelletuali che più che qualche sporadico pronunciamento non fanno.

Mi sembra che dovremmo tutti scendere in piazza a protestare con grande indignazione per questo imbarbarimento della nostra società. Evidentemente però molti sono favorevoli a queste leggi e gli altri indifferenti.

Così in Italia ci sono gli schiavisti che fanno lavorare gli stranieri 14 ore al giorno per 20 euro. I politici che li mettono fuori legge per poterli poi mettere fuori dal paese. E il popolo bue che resta indifferente alla tragedia vissuta da quei poveracci.

Ah, dimenticavo: la Chiesa che secondo me dovrebbe sbraitare a più non posso e scomunicare i politici che hanno fatto le leggi sull'immigrazione e quelli che che le applicano con tanto fervore cristiano, si limita a qualche sporadico comunicato e resta pappa e ciccia con la classe politica al governo.

Vi prego, se avete qualche idea per scuotere le coscienze narcotizzate degli italiani suggeritemele!

Mentre scrivo ascolto un bellissimo LP della mitica cantante Gospel Mahalia Jackson. E non posso far altro che suggerire al sindaco di Coccaglio e ai suoi degni compari di recitare tutte le sere prima di addormentarsi questa bellissima preghiera splendidamente interpretata da Mahalia:

"If I have wounded any soul today,
If I have caused one foot to go astray,
If I have lost in my own misery,
Dear Lord forgive.

Forgive my sins I have confessed to Thee,
Forgive my secret sins I do not see,
Oh God watch over me and my misery,
Dear Lord, help me!"

giovedì 19 novembre 2009

Soluzioni dei Giochi d'Archimede

Quest'anno per la prima volta la mia scuola ha partecipato alle Olimpiadi della Matematica e per la precisione ai Giochi d'Archimede.
Non so ancora come siano andati i miei pargoletti, ma in attesa di scoprirlo segnalo a tutti il link al sito ufficiale delle olimpiadi in cui potrete trovare i testi e le soluzioni dei giochi.

http://olimpiadi.dm.unibo.it/

martedì 17 novembre 2009

Vita con la Patata (quarta puntata)

Come continuò: FFSS (quarta puntata)


La primavera 2001, la prima del millennio, mi vide viaggiare spesso nei fine settimana sulla tratta Como-Modena. Per motivi pseudoideologici non avevo mai fatto la patente e quindi il mezzo di trasporto erano i treni delle Ferrovie dello Stato. Partivo da Como il sabato pomeriggio appena finito di insegnare e arrivavo a Modena alle 17.00 o alle 18.00 a seconda dei ritardi e delle coincidenze. Quasi quattro ore di viaggio, ed era solo l’andata. Alla domenica ripartivo col Cisalpino (Eurostar) delle 17.36, arrivavo a Como alle 19.45 circa e a casa col pullman alle 21.00. Insomma, una bella fatica.


In questi weekend la Patata mi mostrava le meraviglie di Modena: il Duomo, il Municipio, l’Accademia, gnocchi e tigelle. Io apprezzavo naturalmente più la parte gastronomica che quella artistico-culturale come d’altra parte la Patata. I nostri fisici d’altronde lo stanno ad indicare chiaramente. Il sabato sera lo passavamo spesso a cena fuori e poi al cinema dove venni a conoscere un’usanza tipica degli indigeni modenesi.


I modenesi sono persone generalmente cortesi ed educate ma al cinema anche la persona più educata segue un rito particolare, che consiste nel seminare il pavimento del cinema di lattine di Coca Cola, bicchieri di carta, pezzi di pop-corn e roba analoga. Quando feci notare la cosa alla Patata lei borbottò che a Modena si fa così, che anche lei aveva sempre fatto così… Insomma, ci ho messo dei mesi per convincerla ad usare gli appositi contenitori. Ancora adesso, quando mi distraggo, cerca di buttare le cose per terra…


Primavera passò quindi tra lunghi viaggi in treno e romantiche passeggiate modenesi e nel frattempo tra me e la Patata il feeling aumentava sempre più. Come tutte le donne sanno, quando il feeling aumenta l’uomo pretende. Mi impegnai dunque in una corte serratissima, usando tutte le armi che avevo a disposizione. La mia naturale bellezza, l’incredibile intelligenza, la straripante simpatia non bastavano… niente riusciva a penetrare nelle difese che ogni donna ha a sua disposizione e che la Patata aveva affinato in lunghi anni di applicazione.


Non fraintendetemi: la Patata è sempre stata una donna solare, un sorriso bellissimo per tutti e un carattere incredibilmente buono, chi la conosce la adora. Ma aveva una terribile paura di impegnarsi sentimentalmente. Nonostante oggi affermi ogni due minuti che io sono adorabile e perfetto, allora mi voleva solo come amico e cercava di tenermi a distanza. Ci fu quindi un periodo di crisi.

venerdì 13 novembre 2009

Gloria riflessa

Leggendo l'e-mail inviata a mio marito da un suo ex-alunno mi sono commossa e mi sono sentita molto orgogliosa di lui. Non sarei stata più orgogliosa neppure se l'avessi ricevuta io.
Lui ha intitolato il post del suo blog: "Perchè amo fare l'insegnante", ma io potrei intitolare lo stesso post "Perchè amo mio marito" :o)

http://feynman-alephzero.blogspot.com/2009/11/perche-amo-fare-linsegnante.html#links

venerdì 6 novembre 2009

Vita con Feynman (terza puntata)

Come continuò: Chess and newsgroups (terza puntata)

Tra una partita a scacchi online e l’altra Feynman m’iniziò alla frequentazione di alcuni luoghi particolarmente malfamati detti Newsgroups.

Io ingenuamente mi aspettavo che persone con un interesse in comune ne discutessero civilmente scambiandosi le proprie esperienze di vita. Niente di più sbagliato!!! Nei newsgroups non fanno altro che scannarsi a vicenda insultandosi peggio che se fossero scaricatori di porto! E in mezzo a quel casino ci stanno mio marito e pochi altri che continuano a mantenere un certo aplomb molto inglese, cercando di mantenere la discussione su toni civili. Io ogni tanto intervengo per difenderlo insultando i suoi detrattori (non ho il suo stesso aplomb io).


Come ha già scritto Feynman i newsgroups che bazzica sono frequentati da scettici e da credulones altrimenti detti PGP che sta per Potenziali Gonzi Paganti. Io credevo di essere una scettica "boriosa saccente e cicappina", ma invece, come spesso mi fa notare mio marito, non sono altro che una PGP. Meno male che c’è lui a salvarmi!!! Quando leggo le sue interminabili discussioni sui ng me lo immagino come un cavaliere nell’atto di difendere un poveraccio o una debole fanciulla dalla prepotenza di qualche bullo. E’ anche per questo che l’amo: per la tenacia e l’ardore con cui difende i deboli.


Insomma, ci scambiammo una foto e appena 3 settimane dopo esserci conosciuti online, cogliemmo l’occasione di un pranzo di newsgroup per conoscerci anche di persona. Anzi non aspettammo neppure quell’occasione, perché sarebbe arrivata troppo tardi (cioè due settimane dopo), ma non potendo più resistere ci incontrammo qui a Modena il 21 gennaio. Lui arrivò il sabato pomeriggio col treno ed io lo andai a prendere alla stazione.


Mi fermai in un punto a caso della banchina del binario e lì aspettai che il treno si fermasse e lui scendesse. Ero molto emozionata anche perché avevo paura di non riconoscerlo…e poi comunque la prima volta che ci si vede di persona c’è sempre un certo imbarazzo. Il treno si fermò e… lui era esattamente di fronte a me! Lo riconobbi ancora prima che scendesse e non potei fare a meno di pensare che doveva essere un segno del destino se il treno si era fermato proprio con la sua carrozza e la porta dietro cui si trovava esattamente di fronte a me!


Non so ancora come ho fatto a riconoscerlo così prontamente dato che era molto diverso dalla foto che mia aveva inviato. Allora aveva un pizzetto mefistofelico che gli feci trasformare in una barba da Babbo Natale appena ebbi sufficiente influenza su di lui :o) Il pizzetto nascondeva la dolcezza e la bontà del suo carattere e non gli rendeva giustizia.


La sera l’ospitai a casa mia in una bella stanzetta nonostante gli avessi promesso la cuccia del cane. Del resto non ho il cane e quindi neppure la cuccia (gli è andata bene! :o)


Il pomeriggio dopo purtroppo se ne tornò nel suo paesello e riprendemmo a chattare come matti tutte le sere. Ancora a desso ci parliamo solo via internet anche quando siamo seduti uno di fianco all’altro. Scherzo :o)

lunedì 2 novembre 2009

Avevo una casetta piccolina in Canadà

Questa era la mia canzone preferita quando avevo 4 anni :o) e c'entra ben poco con ciò di cui voglio parlare in questo post.

Sabato scorso mio marito ed io siamo andati sul lago di Como dove abbiamo una casetta che stiamo ristrutturando. Avevamo scelto il colore per le facciate esterne basandoci su un catalogo cartaceo e cercandone uno abbastanza vivace, ma senza esagerare.

Io adoro i colori forti e il mio colore preferito è quello che chiamo "giallo pugno in un occhio": praticamente il giallo evidenziatore. Naturalmente per la casa non potevo scegliere un colore simile per cui ci eravamo orientati verso una tonalità più tranquilla. Il risultato però, assolutamente a sorpresa, è stato quasi il mio colore preferito come potete vedere dalla foto:



Sono troppo felice di come sta venendo la casetta. Oggi abbiamo visto anche il colore scelto da
non so chi per le persiane e la porta e mi è piaciuto moltissimo :o)
Non vedo l'ora che sia tutta finita per vedere l'effetto complessivo.
Oggi abbiamo anche scelto il colore per l'interno e al posto di un banale bianco pensato in un primo tempo, abbiamo optato per un colore tra l'azzurro e il verde.

Ora mancano solo le vasche, i pesciolini e tanti fiori di lillà :o)